Poche sono le cose per noi così piacevoli come gustare alcuni dei nostri cibi preferiti.
Una generosa porzione di lasagne besciamellose (magari con una spolverata di parmigiano)? Sorprendente.
Una bella fetta di torta al cioccolato ricoperta da una lucida glassa al cioccolato? Divino!
Che sia un soffice gelato, una porzione di patatine fritte perfettamente croccanti o un piatto fumante di pasta e fagioli, tutti abbiamo il nostro comfort food preferito. Ci rallegrano nei momenti negativi, ci riscaldano nelle fredde giornate invernali e ci ricordano i meravigliosi momenti dell’infanzia.
Ma perché alcuni cibi ci danno una sensazione così calda e sfocata? Perché siamo così diversi nella scelta degli alimenti che adoriamo?
A dare una risposta un po’ più approfondita ci aiuta anche la scienza. È ormai noto, infatti, che alcuni alimenti, in particolare quelli ricchi di grassi, zuccheri e carboidrati, stimolano l’emissione di endorfine e serotonina, sostanze legate alle sensazioni di felicità, pienezza, benessere e appagamento.
Ma non è solo la scienza che ci aiuta a capire l’alchimia del comfort food. Anche i nostri ricordi influenzano le nostre scelte sul cibo e la percezione che abbiamo degli alimenti. Secondo i ricercatori svizzeri un ricordo, può spingere al consumo di un alimento. E possiamo asserire che non solo i ricordi a breve termine possono influenzare le nostre scelte alimentari, ma anche quelli d’infanzia possono farlo.
A quanto pare, c'è qualcosa di più in quelle lasagne, patatine fritte o torta al cioccolato, di un eccezionale gusto e della capacità di riempire la pancia. Esiste una forte relazione tra i comfort food e il ricordo e il vissuto dell’infanzia, che inevitabilmente lega quei particolari cibi alle relazioni importanti nella vita delle persone, ai genitori, ai nonni, ad amici o a persone che si sono prese cura di noi quando eravamo bambini e ai loro ricordi positivi che spesso si fanno prepotentemente spazio nella nostra mente.
L’alimentazione, insomma, non è sempre e solo una scelta consapevole, in particolare quando l’atto di mangiare ha un che di consolatorio o di gratificazione.
A volte solo l'odore di un piatto o di un singolo ingrediente può evocare ricordi forti. Spesso queste associazioni sembrano alquanto bizzarre per alcuni. Senza dubbio, questo odore per me è il pane profumato (pangrattato condito con aglio,olio, prezzemolo, olio e sale). È l'odore delle verdure in grate’ che adoravo da bambina, che venivano preparate in occasioni speciali. L'associazione è così forte per me che riesco a farmi tornare il buon umore solo quando ne sento l'odore - e sono fortunata, poiché l'odore è abbastanza comune nella cucina romagnola di tutti i giorni!